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Facebook sta testando il riconoscimento facciale per l’accesso ai profili

 

Facebook ha recentemente iniziato a testare il suo nuovo strumento in sostituzione del captcha.

La notizia è trapelata grazie ad uno screenshot  che è apparso sulla bacheca  di un utente Twitter,  tale “flexlibris”.

 

 

Sembrerebbe infatti che la società fondata da Mark Zuckerberg stia testando un nuovo modo per determinare se un utente sia davvero umano: e, indovinate un po’, il modo per confermare la propria identità è scattarsi un selfie.

Nel momento in cui avrà implementato il sistema in questione, Facebook ci chiederà di guardare nella fotocamera del nostro dispositivo e confronterà il nostro viso con quello che compare nelle foto e nei video in cui è taggato l’utente (noi stessi, si suppone) al cui profilo vogliamo accedere. In questo modo il social network verificherà se la persona che sta tentando di entrare in un determinato account ne è il legittimo proprietario.

A confermarlo un portavoce di Facebook che ha dichiarato che questa nuova regola di sicurezza li aiuterà a cogliere attività sospette in vari punti di interazione sulla piattaforma, dalla creazione di un account all’invio di richieste di amicizia, alla creazione di annunci per le proprie pagine aziendali.

A questo punto non è chiaro per quanto tempo Facebook abbia già utilizzato questo metodo, ma alcuni titolari di account sostengono che la pratica risalga ad aprile.

Nonostante si siano da subito alzate le polemiche riguardanti la privacy degli utenti, a causa della creazione di un database di selfie a disposizione di Facebook, l’azienda ha risposto asserendo che l’analisi della foto sarebbe automatica e, una volta confermata l’identità, questa verrebbe poi cancellata immediatamente. Se l’utente dovesse però rifiutarsi di fare il selfie su Facebook, il suo account verrebbe bloccato dal sistema. Il più famoso social network presto adotterà la nuova politica del riconoscimento facciale (Face ID) per accedere su Facebook? Lo scopriremo prossimamente.

 

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Come aprire un e-commerce a norma di legge: i documenti necessari

Hai avuto un’idea di business e vuoi aprire un e-commerce? In semplici punti la guida completa sugli aspetti legali e gli adempimenti fiscali che devi sapere per avviare la tua attività di vendita su internet.

Il settore dell’e-commerce (commercio elettronico) registra da anni un trend in continua crescita trainato dalla semplicità con cui è possibile creare una piattaforma digitale per la vendita online.

Non stupisce che piccoli e grandi commercianti vogliano utilizzare questo canale di vendita in via alternativa o principale rispetto alla propria attività. In questa guida troverai le informazioni necessarie sulle tappe da seguire per aprire un e-commerce a norma di legge.

Gli obblighi informativi per l’e-commerce

Una piattaforma e-commerce deve rispettare alcuni adempimenti  diversi da quelli esistenti per la maggior parte dei siti internet. Nello specifico, un e-commerce deve presentare le seguenti informazioni sul sito web:

  • nome impresa/venditore
  • partita IVA (tassativamente in home-page)
  • numero di iscrizione al RAE (Repertorio Attività Economiche) o al registro delle imprese
  • sede legale
  • capitale sociale (se società)
  • dati di contatto del venditore
  • modi di pagamento accettati
  • le condizioni che si applicano agli acquisti sul sito (link ai termini e le condizioni dell’e-commerce)
  • l’informativa sulla privacy e sull’uso che verrà fatto dei dati dell’utente (link a privacy policy e cookie policy)

Queste informazioni sono necessarie per garantire la trasparenza dei servizi offerti agli utenti, ma anche per evitare gravi sanzioni e controversie legali.

In genere queste informazioni vengono indicate nel footer (o piè di pagina) del sito, in cui vengono inclusi i link ai documenti necessari per informare l’utente in modo completo per quanto riguarda le condizioni di acquisto e il trattamento dei dati.

I documenti necessari per un negozio online

Per aprire un e-commerce è necessario innanzitutto stabilire quali condizioni si applicheranno agli acquisti fatti dagli utenti. Queste informazioni necessarie devono essere pubblicate sul sito (termini e le condizioni generali di vendita dell’e-commerce) ed essere facilmente accessibili.

Il documento di termini e condizioni deve includere:

  • caratteristiche dei beni e servizi in vendita e i relativi prezzi (con indicazione di tasse o costi aggiuntivi)
  • modalità di pagamento, spedizione e consegna
  • informativa sul diritto di recesso e la sua applicazione
  • eventuali limitazioni di responsabilità e tutele varie (es. protezione della proprietà intellettuale, gestione degli abusi etc.)

Per tutelarsi, il venditore dovrà assicurarsi che l’utente abbia letto e accettato in modo esplicito queste condizioni prima di acquistare sulla piattaforma.

A questo documento va poi aggiunta la Privacy policy del sito web e la Cookie policy che sono i documenti che permettono all’utente di conoscere come saranno raccolti e usati i suoi dati personali e se saranno eventualmente comunicati a terze parti.

Gli adempimenti fiscali per un e-commerce

Nella maggior parte dei casi, l’attività di commercio elettronico si configura come attività di impresa, considerando la frequenza e il numero rilevante di transazioni svolte con un e-commerce.

In questo caso è necessario aprire la Partita IVA sia che si tratti di commercio elettronico indiretto (vendita di bene materiali con transazione telematica ma ricezione fisica della merce a domicilio) sia di commercio elettronico diretto (vendita di beni o servizi digitali con consegna telematica).

Gli altri adempimenti fiscali per un e-commerce sono l’apertura di un indirizzo P.E.C. (Posta Elettronica Certificata) e la presentazione di una S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di inizio di Attività) con iscrizione presso una Camera di Commercio.

Nel primo periodo di vita dell’e-commerce è possibile comunque che l’attività possa rientrare nel così detto regime forfettario (ulteriori informazioni sui requisiti le trovate qui). Si tratta di un regime fiscale agevolato che consente l’esclusione dell’IVA, degli studi di settore e l’applicazione di aliquote fiscali vantaggiose.

Se l’attività dovesse crescere o richiedere mezzi e risorse sostanziali per operare, in genere si sceglie di costituire una società (in genere una società a responsabilità limitata o S.r.l.). Una società permette infatti di ridurre i rischi per l’imprenditore e di gestire in modo più completo la propria attività.

Ti consigliamo comunque di rivolgerti ad un commercialista per maggiori informazioni sulle comunicazioni necessarie nel tuo caso.

I nostri documenti per aprire un e-commerce

Con le nostre interviste guidate puoi personalizzare e scaricare subito tutti i documenti necessari per il tuo e-commerce semplicemente rispondendo a poche semplici domande guidate:

CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA ECOMMERCE
PRIVACY POLICY SITO WEB
COOKIE POLICY SITO WEB

Potrebbero servirti anche i seguenti contratti:

CONTRATTO DI SVILUPPO SITO WEB O APP
CONTRATTO DI VENDITA DOMINIO WEB
LICENZA DI SOFTWARE

 

fonte: lexdo.it

 

 

 

 

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I Trend e-commerce da tenere d’occhio il 2018

I Trend e-commerce da tenere d’occhio il 2018

Scopri le tendenze eCommerce 2018 migliori

Le previsioni dei ricavi dei negozi online sono stimate in più 400 miliardi di dollari entro la fine del 2017. Un exploit ottenuto con l’aiuto  di strategie marketing nei social media, strategie omnicanale e MarTech (Marketing Technology). Ora, nuove tecnologie e  nuove strategie di web marketing  sono all’orizzonte e con l’aiuto di esse gli esperti dicono che i ricavi per gli e-commerce per il 2018 supereranno i 460 miliardi di dollari!

“Nel 2018 i clienti saranno più difficili da vincere, più facili da perdere e più preoccupati del prezzo e della “user experience” più che mai.”

Se hai investito in un eCommerce o se stai per farlo ti conviene chiederti:

il mio negozio online è attrezzato per guadagnare una fetta di quella torta da $ 460 miliardi? In questo articolo, presentiamo 7 delle principali tendenze dell’e-commerce 2018 a cui dovresti guardare.

Sarà un posto sempre più difficile e spietato per fare affari e guadagnare, ma ci sono modi per vincere.

I Trends. Ricerca vocale e acquisti

Gli smartphone e gli altoparlanti domestici come Amazon Echo (diffusore wireless collegato al pc domestico che fa da assistente personale alla Siri) consentono agli utenti di cercare e agire online senza mani e tastiere ma usando solo la voce. Circa il 40% della “Net Generation” utilizza un assistente vocale prima di effettuare un acquisto.Entro il 2020, questo numero supererà il 50%.

Attualmente, la maggior parte delle ricerche vocali ha un intento locale o cerca risposte a semplici domande. Gli utenti non stanno eseguendo pesanti azioni di navigazione su Internet. Piuttosto, stanno cercando di ordinare la pizza, cercano la risposta ad una semplice domanda  oppure cercano il bancomat più vicino.

Per trarre vantaggio da questo utilizzo, gli esperti consigliano di ottimizzare le tue schede di Google My Business, per garantire che le tue pagine locali abbiano URL univoci e siano ben indicizzate.

 

II Trends. Devi essere su più canali Omni-Platform e Omni-Device

Nel 2018 molte piattaforme online e i dispositivi utilizzati dalle persone per accedervi diventeranno sempre più integrati. Non sarà più sufficiente avere una presenza su più canali. Devono essere integrati l’uno con l’altro per essere competitivi.

Secondo Google, “Circa l’85% degli acquirenti online avvia un acquisto su un dispositivo e finisce su un altro.”

Per raggiungere gli acquirenti multicanale è necessario fornire esperienze visive e un’interfaccia utente continua da una piattaforma all’altra, in modo che si sentano come se interagissero con una unico software. Ciò implica  che i differenti canali interagiscano tra loro e siano utilizzati simultaneamente dai clienti. I consumatori passano tra canali e device differenti e le aziende sono pronte a fornirgli un’esperienza unica: in questo modo i diversi canali e touch points sono utilizzati in modo intercambiabile e simultaneo per facilitare la customer experience.

III Trends.  Far sentire i clienti importanti per te

Gli eCommerce che consegneranno più velocemente gli ordini vinceranno!

La chiave è quanto velocemente è possibile consegnare al corriere il pacco una volta ricevuto un ordine. Le aziende per raggiungere questo obiettivo  dovranno cercare corrieri e spedizionieri che offrano il ritiro del pacco ordinato immediatamente e  non alla chiusura del normale orario di lavoro.

Oltre alla spedizione, ricorda che un altro fattore vincente  è nella cura nei dettagli per esempio con la personalizzazione del packaging e degli ordini. Questa può sembrare una spesa inutile, ma questi extra aggiungono un “fattore wow” che i clienti ricorderanno. Che si tratti di nastro di imballaggio personalizzato con disegni di marca o di un adesivo gratuito nella confezione, mostra ai clienti che la loro esperienza è importante per te.

IV Trends. Contenuti video

Viviamo in una cultura “mobile-first” in cui il video è il formato di annunci in più rapida crescita. Si calcola che entro il 2020 il video costituirà l’80% del traffico Internet dei consumatori online. Con il miglioramento della tecnologia, il video sarà sempre più vicina ad una conversazione faccia a faccia.

Le statistiche mostrano che il marketing video può aumentare i clic del 200-300% e aumentare l’intenzione di acquisto del 97%.

V Trends. Messenger App e Chatbots

Nel 2018 Chatbots fornirà una connessione istantanea con i clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I maggiori usufruitori sono i giovani della Net Generation, con quasi il 60% che ha già utilizzato i chatbot e il 71% dichiara che vorrebbe provarne uno. I chatbot che funzionano tramite le app di messaggistica avranno probabilmente un ruolo più importante nel 2018 e le aziende potranno utilizzarli per inviare ai clienti contenuti personalizzati, suggerire acquisti e offrire offerte speciali. Con oltre 1,2 miliardi di persone su Facebook Messenger ogni mese, i marketer possono aspettarsi una copertura esplosiva ed elevati tassi di coinvolgimento.

VI Trends. Realtà aumentata

L’uso di “Augmented Reality” (AR) sui dispositivi mobili offre un modo coinvolgente per gli operatori di marketing di raggiungere il proprio pubblico. AR è veloce, facile e interattivo.Nel 2018 è probabile che i canali social introdurranno nuovi modi di integrare l’AR nelle loro piattaforme. Abbiamo già visto Snapchat implementare una funzione AR che consente agli utenti di aggiungere loro Bitmoji e “progetto” attraverso la fotocamera dell’app. Allo stesso modo, le aziende potrebbero proiettare i propri prodotti nelle case degli utenti dei social media attraverso filtri speciali, come l’app “Place” di IKEA.

VII Trends. Storytelling creativo per guidare le conversioni e differenziare

Nel 2018, le storie di marca devono essere creative e coinvolgenti per entrare in contatto con i consumatori e incentivare le vendite. Invitare i clienti a sfogliare le tue merci non è sufficiente: devi fare dello shopping un’esperienza. Come si fa? Assumi uno scrittore esperto o uno stratega dei contenuti in grado di sviluppare contenuti per il tuo pubblico eCommerce su una vasta gamma di argomenti. Quindi, applica quelle storie a tutti gli aspetti della tua attività, dalla conferma d’ordine e l’imballaggio alla tua newsletter e ai social media.

In conclusione, il 2018 promette di essere un anno senza precedenti per l’eCommerce e l’adozione di questi suggerimenti ti aiuteranno ad avere successo.

Per qualsiasi informazione su ciò che è contenuto in questo articolo o per qualsiasi informazione sui negozi online ma anche solamente per salutarci non esitare a scriverci!

 

Fatturato-ecommerce-Italia[1]

Il mercato dell’e-commerce in Italia nel 2017

Il mercato dell’ecommerce non conosce crisi ed è in costante crescita, non solo in paesi come Cina e Stati Uniti che hanno fatto da volano a questo settore a livello internazionale, ma anche in Italia.

Per quanto riguarda il nostro Paese, il 2017 fa registrare, sin’ora, un aumento degli acquisti online del 17% rispetto all’anno precedente, per un importo pari a 23,6 miliardi di euro.

Il report che fornisce un quadro della situazione generale del mercato del commercio elettronico in Italia, fornito dalla dall’Osservatorio eCommerce B2c e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, sembra fornire, per quest’ambito, dati sicuramente positivi e incoraggianti che vanno, da una parte, a confermare alcuni aspetti e, dall’altra, a registrare nuove e interessanti tendenze.

In particolare, da questa relazione, emerge che, rispetto al 2016, il numero di utenti italiani che acquistano online è aumentato del 10% arrivando a 22 milioni di persone tra le quali ci sono anche un consistente numero di habitué che hanno consolidato il loro comportamento d’acquisto ed espresso ripetutamente la loro preferenza ad acquistare online generandola maggior parte degli acquisti tramite canali online.

La spesa media degli acquirenti abituali è risultata pari a circa 1.357 euro, a differenza di quella degli utenti che effettuano acquisti una tantum o in maniera episodica che sono circa 5,8 milioni di persone per un importo medio di 284 euro all’anno.

Un altro dato molto interessante è che, per la prima volta, a trainare questo settore, sono i prodotti e non i servizi, con una crescita dei primi del 28% per un importo di 12,2 miliardi, a fronte di soli 7 punti percentuali dei servizi, corrispondenti a 11,4 miliardi di euro.

Sempre nel 2017, dati confortanti sembrano arrivare anche dall’export.

Cresce non solo, infatti, il numero di italiani che spendono nel settore dell’ecommerce ma anche le vendite dei negozi italiani online verso acquirenti stranieri, segmento che ha raggiunto la quota di 3,5 miliardi di euro, pari al 16% dell’intero mercato dell’ecommerce italiano.

Per quanto riguarda, i settori maggiormente interessati dall’ecommerce, al primo posto, troviamo il turismo, con un importo di 9,2 miliardi ed un tasso percentuale in crescita del 7%, seguito dal settore informatico e dell’elettronica di consumo che si attesta sui 4 miliardi di euro corrispondenti ad un +28%.

Al terzo posto, si posiziona il settore dell’abbigliamento, anch’esso con un +28 punti percentuali rispetto alla precedente annualità, per un importo complessivo di 2,5 miliardi di euro.

Un altro aspetto che merita di essere segnalato è che, sempre più frequentemente, iniziano ad essere coivolti nelle vendite online aziende operanti in nuovi e più giovani settori di sviluppo come l’arredamento e il food&grocery che, insieme, cubano circa 1,8 miliardi di euro.

Per quanto riguarda i dispositivi di navigazione più utilizzati per compiere operazioni di acquisto online, emerge come, negli ultimi 5 anni, ci sia stata un’impennata legata alla maggiore navigazione attraverso dispositivi mobilicome tablet e smartphone con, quest’ultimo, protagonista assoluto in grado di produrre acquisti per oltre 5,8 miliardi di euro, con una crescita, addirittura, del 65% nel medesimo arco temporale.

Ad ogni modo, anche se in Italia i dati dell’e-commerce continuano ad essere positivi e mostrano un Paese in costante sviluppo dal punto di vista del segmento degli acquisti online, c’è da considerare che, nonostante la crescita, esiste ancora, rispetto ad altri Paesi, molto terreno da recuperare.

Troppi rimangono ancora i dubbi e le incertezze sui vantaggi e le opportunità che l’ecommerce potrebbe apportare sia a livello micro che macro-economico e, anche se questo settore acquista sempre maggiore consistenza, vivacità e dinamismo, rimane, al momento, ancora un terreno di sviluppo poco maturo e lontano dal competere, anche percentualmente parlando, con le realtà internazionali ben più consolidate come la Cina e il Nord America.

 

Pokemon-GO

Le App più geniali di sempre

 Google Play Store a circa 2 milioni di applicazioni che si possono scaricare, mentre l’App Store iOS ha circa 2,2 milioni.

Con questo enorme numero di App diventa difficile per le varie startup che sviluppano applicazioni Mobile farsi strada.

Quali peculiarità devono apere le App riuscire ad avere successo?

Per sviluppare un’idea di un’app originale, ci sono 3 approcci chiave da considerare.

Unicità

Essere unico. Quando si estrae funzionalità incrociate come social media, notizie o meteo, una gran parte delle app più originali sono uniche. Ciò significa che sono distintivi nel concetto o nella funzione. Creare qualcosa di completamente unico non è semplice. Essere unici non sempre porta al successo. A volte, anche un’app unica può essere dimenticata nell’App Store. Ecco alcuni esempi di nuove applicazioni uniche:

Tunity è un’app sviluppata per consentire agli utenti di ascoltare l’audio della TV senza necessariamente guardare. Che tu sia presso l’ufficio del medico o l’aeroporto, questa applicazione analizza la tua TV preferita su internet e trova il flusso audio in diretta di ciò che viene visualizzato. Un’idea originale supportata sia dai telefoni iOS che Android.

Slipstream Music altra app originale che consente a un gruppo di persone di creare una playlist combinata dai propri dispositivi. Invece di attingere alla playlist di una persona e discutere sulla musica, tutti possono contribuire. Questa idea è stata creata dai fratelli Scott e Garrett Cypher a San Francisco, in California. Slipstream Music ha vinto il premio People’s Choice Award dell’NH Tech Out nel 2015.

Smart Phone Lock è un’app di sicurezza che cambia il pin dello smartphone impostandolo in base all’orario o alla data. È possibile impostare il pin per l’ora del giorno, ad esempio 2:15 sarà 0215 o la data. Creato da John Thope of Mirage Stacks, questo aggiunge un ulteriore livello di protezione per il tuo dispositivo.

Divertimento

Oltre all’unicità, una App per poter emergere ed avere successo deve poter far divertire. I giochi mobili sono esplosi nell’ultimo decennio, con oltre 30 miliardi di dollari di entrate. Queste app possono variare da complessi giochi online multiplayer a semplici avventure di ruolo. Candy Crush è un ottimo esempio di un’idea che è diventata popolare. Qui ci sono solo alcuni esempi:

Clash of Clans era un semplice gioco multiplayer di costruzione di una fortezza multiplayer. Dalla sua uscita, è stata nominata una delle migliori app di incassi di tutti i tempi, con circa $ 900 milioni di entrate, e si è trasformata in altri giochi come Clash Royal. Clash Royal è stato recentemente messo sotto i riflettori come uno dei primi giochi competitivi per dispositivi mobili che entrano nella scena degli sport elettronici, o degli sport elettronici. Questo gioco, sebbene non unico, ha creato efficaci strategie di marketing per aumentare il numero di utenti.

Reigns è un gioco per dispositivi mobili non molto conosciuto con proprietà uniche. In sostanza, agisci come il leader di un regno che deve fare delle scelte in varie crisi. Ogni risultato influenza il tuo regno in modo diverso, portando alla fine alla tua morte come governante. Il punto del gioco è quello di durare il più a lungo possibile mentre si attraversano i checkpoint nell’intero arco della storia. Questa applicazione utilizzava l’umorismo per attirare i suoi utenti e divenne una delle idee per le app iOS più originali del 2016.

Tecnologia

Infine, le idee originali delle app possono essere sviluppate non appena una nuova tecnologia è disponibile. Se creare qualcosa di divertente o unico è troppo difficile, molte aziende o singoli si concentrano sul creare applicazioni attorno a nuove tecnologie innovative. Di recente, questo è stato costruito con la realtà virtuale e aumentata. Esempio Pokemon Go. Combinare un gioco d’infanzia con una nuova tecnologia spinta dall’applicazione per diventare una delle app più scaricate di tutti i tempi.

 

Chatbot

Chatbot: cosa sono e a cosa servono

Chatbot sono tra i trend del momento per chi si occupa di assistenza al cliente. L’argomento è tra i più caldi, se ne parla su blog di web marketing, forum di informatica, gruppi dedicati alle nuove tecnologie ed alle ultime tendenze tech.

Cosa sono i Chatbot?

Per Chatbot si intende un programma di intelligenza artificiale che permettere di avviare e gestire una conversazione con l’utente. L’interfaccia è affidata a programmi di messaggistica già esistenti come Telegram, Facebook, Viber. I Chatbot di Facebook sono quelli che, attualmente, consentono la possibilità di raggiungere un numero più ampio di persone grazie alla piattaforma utilizzata che, banalmente, è quella del Messenger.
Il Messenger di Facebook viene utilizzato ogni mese da 1,2 miliardi di persone. Un bacino talmente ampio da meritarsi maggiori investimenti. Durante l’F8 dello scorso Aprile, Mark Zuckerberg ha annunciato importati novità, che riguardano non soltanto le features proprie del software ma anche la possibilità di mettere in vetrina il proprio Bot. In Usa si sta già testando la tab Discovery che, esattamente come un app store, raccoglierà tutti i bot disponibili. Sarà più facile così farsi trovare, incrementare la propria visibilità e il numero di utenti in grado di entrare in contatto diretto con un brand o con un esercizio commerciale.

 

 

Come le aziende usano e useranno in futuro i chatbot

Telegram è stata tra le prime app di messaggistica ad aver introdotto dei bot. Ormai tutti noi ci stiamo abituando a parlare con assistenti virtuali come Cortana o Siri e i chatbot, seppur più semplici, sono concettualmente simili.

Dialogare con dei programmi, parlare con il computer, lo smartphone e magari il frigorifero o la lavatrice, sarà sempre più comune in futuro.
Le aziende che già oggi usano i chat bot per migliorare il rapporto con i clienti ed offrire loro informazioni e servizi di qualità, avranno senza dubbio maturato un’esperienza strategica quando questi strumenti diventeranno la norma.

In futuro i chatbot, così come gli assistenti virtuali, potranno consentire l’interazione con sempre più app e dispositivi e naturalmente capiranno sempre meglio le nostre domande, dando risposte sempre più precise e utili.